Pensavamo di esserci liberati del concorso canino (nel senso zoologico non odontoiatrico) più famoso d’Italia dagli anni 50 a oggi. E invece no. Possiamo tirare un respiro di sollievo consapevoli che denaro pubblico non verrà più speso per appiccicare numeri su seni prosperosi e costumi da bagno scosciati. Per sorbirci capelli setosi, lacrime imbarazzanti e desideri di pace nel mondo (ci scommetto quello che vi pare che quest’anno il grande protagonista sarà lui, il nuovo Vasco nazionale, papa Francesco). Purtroppo Lasette ha dimostrato quanto sia di facciata la sua immagine di televisione di cultura e approfondimento. È solo una tivù sciacallo che si prende ciò che scappa dalle altre reti. Peccato davvero. Avevamo l’occasione di raddrizzare la schiena e dire che non abbiamo più bisogno, oggi, di fare commenti acidi su cento cretine (la laurea non dà l’intelligenza) con le cosce lunghe che sognano di fare tanta plin plin insieme a volatili logorroici o recitare orridamente in telefilm in prima serata. Potevamo dimostrare di avere capito, sì, noi donne, perché miss Italia ha prevalentemente un pubblico femminile, che altra deve essere la forma e il format che deve vederci protagoniste. Vedremo quali saranno gli ascolti del vetero e becero stupidismo che ci affligge, mamme e figlie, con le nostre unghie rifatte e la gelosia che da sempre ci rende inferiori. Sì, ho detto inferiori, ma non agli uomini, a quello che potremmo essere. Qualcuno potrebbe dire che sono solo gelosa delle miss Wella. No, gelosa di un’altra donna mai più. Arrabbiata sì, e tanto, ma d’altro canto se siamo dei mezzi morti di fame ossessionati da Berlusconi ci sarà un motivo. Buon miss Italia a tutte e vinca la più falsa, come tutti gli anni.
Il rosa non mi ha mai fatto più schifo.